Pensavo fosse amore invece era un calesse

Rientravo stasera da Messina e ricevevo una telefonata che mi chiedeva del “matrimonio” dell’Amministrazione Collica con il PD mentre contemporaneamente Radio Tre parlava dell’immenso Massimo Troisi, così ho subito associato le 2 cose ricordandomi proprio quel suo film Pensavo fosse amore… invece era un calesse.

E prendendo a prestito una tesi su Massimo Troisi così lo riassumevo:

“….Il concetto principale di questo film, su cui è incentrata tutta la vicenda, è l’amore, l’amore che può finire, che non ha e, forse, non ha mai avuto storia.

Tommaso e Cecilia sono una giovane coppia sulla strada del matrimonio. Hanno paura di affrontare gli obblighi della vita a due e per questo si la sciano e si riprendono ripetutamente.
La verità è che si sentono troppo diversi per sposarsi ed essere felici e proprio quando sono sul punto di compiere il grande passo, in una delle ultime sequenze del film, Tommaso non trova il coraggio di presentarsi in chiesa e le manda un biglietto in cui le da appuntamento in un bar vicino.

Perché l’amore si trasforma in calesse?, è una domanda che molti si sono posti. La risposta di Troisi: <<…per spiegare al meglio la delusione di un qualcosa le cui aspettative non sono state mantenute, poteva essere usato un qualsiasi altro oggetto , una sedia o un tavolo, che si contrappone come oggeto materiale all’amore spirituale che non c’è più.”

Nell’ analisi dell’amore Massimo puntualizza ed indaga ma non da soluzioni definitive; al contrario vive nell’alternativo e nell’eventualità di ogni cosa. ….”

Da Wikipedia

“Perché calesse? …per spiegare al meglio la delusione di un qualcosa le cui aspettative non sono state mantenute, poteva essere usato un qualsiasi altro oggetto , una sedia o un tavolo, che si contrappone come oggetto materiale all’amore spirituale che non c’è più. Mi piaceva e poi si possono trovare tante cose con il calesse: si va piano, si va in uno, si va in due, ci sta pure il cavallo…Quando non è più amore ma <<calesse>>, bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male…ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio.”

 

Ho azzardato un parallelismo. Scusatemi

 

Pippo Biondopensavo fosse amore

Un commento su “Pensavo fosse amore invece era un calesse”

  1. Non potrei dire di apprezzare le rappresentazioni e le interpretazioni di Massimo Troisi perchè, forse per la troppa ignoranza in materia, forse per superficialità, non riesco ad apprezzarle, anzi, il suo tono spesso mi irrita; ma la citazione rimane forse troppo colta in merito ai tuoi riferimenti. Le questioni che poni tu sono di altro stampo caro Pippo, mi viene in mente qualcosa di più nazionalpopolare tipo trasmissioni televisive di intrattenimento, per tirare avanti la baracca del tipo “in famiglia”!!!
    E per concludere con l’Orietta Nazionale: “fin che la barca và…lasciala andare…quando l’amore viene il campanello suonerà”…buona fortuna Barcellona!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *